Diocesi di Faenza-Modigliana

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Diocesi di Faenza-Modigliana
Dioecesis Faventina-Mutilensis
Chiesa latina
Faenza-brick-church.jpg
vescovo Mario Toso, S.D.B.
Sede Faenza
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Bologna
Regione ecclesiastica Emilia-Romagna
Logo diocesi faenza duomo.png
Stemma
Cartina diocesi faenza particolare.png
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
Vicario Michele Morandi
Vescovi emeriti: Claudio Stagni
Parrocchie 88 (5 vicariati )
Sacerdoti 74 di cui 65 secolari e 9 regolari
1.819 battezzati per sacerdote
12 religiosi 132 religiose 14 diaconi
143.400 abitanti in 1.044 km²
134.652 battezzati (93,9% del totale)
Eretta III secolo
Rito latino
Indirizzo

Piazza XI Febbraio, 10 - 48018 Faenza (Ravenna)

tel. +39054621642 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
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La diocesi di Faenza-Modigliana (in latino: Dioecesis Faventina-Mutilensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Bologna e appartenente alla regione ecclesiastica Emilia-Romagna. Nel 2016 contava 134.652 battezzati su 143.400 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Mario Toso, S.D.B.

Territorio

La diocesi è di dimensioni medio-piccole nel panorama italiano; è circondata dalle diocesi di Ravenna-Cervia (a nord e a est), Forlì-Bertinoro (a est), Firenze (a sud), Imola (a ovest). Il suo territorio è una striscia lunga e stretta, orientata da nord verso sud: al nord si estende nelle propaggini della Pianura Padana, fin quasi a lambire le Valli di Comacchio; al centro vede la città di Faenza, che da sola raggruppa la metà della popolazione diocesana; al sud si inerpica nei colli e nei monti dell'Appennino tosco-romagnolo, fino a raggiungere lo spartiacque naturale del crinale.

Il territorio della diocesi

I confini della diocesi comprendono parti di territorio appartenenti a due regioni, Emilia-Romagna e Toscana, e a tre province, quelle di Ravenna, di Forlì e di Firenze; i Comuni interessati sono diciassette (da nord verso sud, Alfonsine, Ravenna, Fusignano, Sant'Agata sul Santerno, Bagnacavallo, Lugo di Romagna, Russi, Cotignola, Solarolo, Faenza, Castel Bolognese, Brisighella, Riolo Terme, Modigliana, Casola Valsenio, Marradi, Tredozio). È interessante notare che, per ragioni storiche, esistono due parrocchie che non hanno continuità territoriale con il resto della diocesi: si tratta di due paesi che si trovano all'interno del territorio della diocesi di Imola, pur facendo parte della diocesi di Faenza.

Struttura ecclesiale

Il vescovo viene coadiuvato dal consiglio episcopale, formato da tre sacerdoti della diocesi, nominati vicari episcopali con tre diversi settori di competenza:

  • Roberto Fortunato Brunato, vicario generale con deleghe specifiche per l'ambito della liturgia;
  • Luigi Guerrini, vicario episcopale per il ministero della parola;
  • Claudio Bolognesi, vicario episcopale per il ministero della carità.

Ogni ufficio e centro pastorale della curia diocesana fa riferimento ad uno di questi tre vicari.

Sono presenti 88 parrocchie (alcune delle quali molto piccole e senza un parroco residente).

Con decreto dell'8 aprile 2007, solennità di Pasqua, il vescovo Claudio Stagni ha raggruppato le parrocchie dell'intero territorio diocesano in 19 unità pastorali. Ogni unità è formata da alcune parrocchie vicine per territorio e situazione pastorale; è retta da un presbitero coordinatore (designato dal vescovo per 5 anni) e da un'equipe (formata dai parroci dell'unità pastorale e da un rappresentante laico per ogni parrocchia); ha il compito di promuovere e coordinare l'attività pastorale comune (ad esempio: formazione dei catechisti; catechesi agli adulti; preparazione ai sacramenti; pastorale giovanile; attività della Caritas; ...).

A loro volta le unità pastorali sono raggruppate a formare 5 vicariati foranei. Ogni vicariato è affidato ad un vicario foraneo, che viene nominato dal vescovo per la durata di cinque anni dopo aver consultato tutti i presbiteri (diocesani e religiosi) residenti nel vicariato; lo stesso vicario foraneo deve appartenere al vicariato. Le sue competenze sono definite da un decreto vescovile del 15 gennaio 2008.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Parrocchie della Diocesi di Faenza-Modigliana

Situazione pastorale

Storicamente la diocesi è sempre stata ricca di clero, mentre oggi condivide la situazione di tante diocesi italiane: età media del clero molto elevata; poche vocazioni e scarso ricambio generazionale; contrazione degli ordini religiosi che tendono ad abbandonare alcuni loro conventi e parrocchie. Questa situazione di emergenza sta spingendo due fenomeni positivi: da un lato, il tentativo di un maggior coordinamento tra le varie parrocchie attraverso la creazione delle unità pastorali; dall'altro lato, una maggiore responsabilizzazione dei laici (anche se la promozione dei ministeri istituiti e del diaconato permanente è ancora molto lenta).

In ogni caso, la diocesi riesce ad esprimere una vita di Chiesa vivace ed articolata, soprattutto grazie ai tanti giovani che si impegnano nel volontariato e ai Centri pastorali diocesani che promuovono numerose iniziative e un servizio di coordinamento.

Luoghi di vita diocesana

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Duomo di Faenza

Il luogo centrale della diocesi è la cattedrale di Faenza: è la chiesa propria del Vescovo, che qui compie gli atti principali del proprio magistero e della vita liturgica diocesana. La cattedrale, di influenza toscana è importante anche come espressione artistica dell'architettura rinascimentale in Romagna.

A Modigliana si trova la concattedrale di santo Stefano.

Oltre alla cattedrale, un altro luogo di riferimento della vita pastorale è il seminario diocesano, costruito negli anni cinquanta per la formazione dei seminaristi e adibito oggi a luogo di incontri, conferenze, pastorale vocazionale (una parte del seminario, la "Casa padre Daniele", è stata intitolata al giovane prete faentino Daniele Badiali ucciso nel 1997 in una missione in Perù).

Da ricordare infine l'antico Eremo di Gamogna, costruito nell'XI secolo da san Pier Damiani in un impervio luogo dell'Appennino. Il monastero, abbandonato e diroccato nel corso dei secoli, è stato recentemente restaurato ed è diventato ancora un luogo di spiritualità, grazie alla presenza di monaci e monache delle Fraternità monastiche di Gerusalemme.

Patroni della diocesi

Nel 1931 fu proclamata patrona della diocesi Maria, venerata col titolo di Beata Vergine delle Grazie. Viene festeggiata solennemente il sabato precedente la seconda domenica di maggio (in pratica, in occasione della festa della mamma).

Urna con le ossa di San Pier Damiani, presso la cattedrale di Faenza.

L'iconografia raffigura la Vergine delle Grazie nell'atto di spezzare delle frecce, che rappresentano i flagelli e i pericoli da cui lei offre protezione. Tale iconografia risale al 1412, quando venne dipinta su affresco nella antica chiesa di S. Andrea in vineis (oggi S. Domenico), come ringraziamento per la liberazione da una pestilenza. In seguito ad altri episodi ritenuti miracolosi, nel 1765 l'affresco venne staccato e portato in cattedrale, nella cappella sinistra del transetto; la cappella, riccamente ornata, è stata eretta a santuario diocesano e conserva tutt'ora l'immagine. L'affresco mutilo mostra solo il volto e il busto di Maria; le braccia e le mani con le frecce spezzate sono andate perdute, ma sono testimoniate da centinaia di rappresentazioni popolari del territorio.

Patrono secondario della diocesi è San Pier Damiani, il cui corpo è custodito nella cattedrale stessa; la sua festa liturgica ricorre il 21 febbraio.

Calendario liturgico proprio della diocesi

La diocesi di Faenza-Modigliana ha inserito nel calendario liturgico alcune celebrazioni proprie, secondo uno schema approvato della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti nel 1975; allora le due diocesi di Faenza e di Modigliana erano ancora separate e il seguente calendario fu approvato per la sola diocesi di Faenza.

Storia

Diocesi di Faenza

Documenti storici attestano la presenza al Sinodo Romano del 313 di un vescovo Constantius a Faventia: è questa la data più antica a cui si può far risalire la diocesi di Faenza, anche se è legittimo pensare che il cristianesimo fosse organizzato in diocesi già nel III secolo (nello stesso sinodo romano viene citato un Sanctus Sabinus come predecessore di Costanzo).

Suffraganea dell'arcidiocesi di Milano durante il IV secolo (esiste una lettera di Sant'Ambrogio indirizzata ad un vescovo faentino), la diocesi passò poi alla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Ravenna, dopo che questa nel 402 divenne capitale dell'Impero Romano.

Liutprando conquistò e distrusse la città di Faenza nel 740, ma poi ne curò la ricostruzione, estendendo anche l'area di influenza della diocesi fin quasi alle porte di Ravenna.

Durante il Medioevo la cattedrale subì ripetuti incendi a causa dell'impiego del legno come materiale di costruzione. Le fiamme divamparono nel 1045, nel 1132, nel 1151 e nel 1160, finché l'anno successivo non si decise di dotare la cattedrale di un tetto di tegole.

In un anno imprecisato dopo il 1099 papa Pasquale II sottrasse Feanza dalla giurisdizione metropolitica di Ravenna, alla quale fu restituita il 7 agosto 1119 da papa Gelasio II.

A testimoniare l'importanza della diocesi durante il Medioevo, in una bolla del 1143 di papa Celestino II vengono menzionate ben ventidue pievi appartenenti al suo territorio: tante di esse avevano anche un proprio capitolo di canonici; nel 1301 vengono elencate 22 pievi, 315 parrocchie, 12 monasteri.

La vicenda della diocesi seguì poi da vicino quella della città di Faenza. Vide il fiorire della vita religiosa con il massiccio diffondersi degli ordini mendicanti a partire dal XIII secolo. A partire dal 1509 divenne parte dello Stato della Chiesa. Conobbe poi infiltrazioni luterane, tanto da avere in tutta Italia fama di città protestante. Numerosi furono i personaggi ecclesiastici illustri: il cavaliere del Santo Sepolcro fra' Sabba da Castiglione; il vescovo Annibale Grassi che fondò il seminario (1576) e consacrò la cattedrale (1581); il cardinale Antonio Pignatelli, poi divenuto papa Innocenzo XII.

Ininterrottamente dal 1603 al 1726 Faenza fu sede cardinalizia.

Papa Pio IX rese la sede di Faenza suffraganea dell'arcidiocesi di Bologna nel 1853.

Diocesi di Modigliana

La diocesi di Modigliana fu attiva dal 7 luglio 1850 fino al 30 settembre 1986, con sede a Modigliana, il Castrum Mutilum citato da Livio. La diocesi fu dapprima suffraganea dell'arcidiocesi di Bologna, poi dell'arcidiocesi di Firenze.

Il suo territorio interessava la zona collinare al confine tra la Toscana (provincia di Firenze) e l'Emilia-Romagna (provincie di Ravenna e di Forlì): l'alta valle del Lamone (il centro più importante è Marradi); la vallata dell'Acerreta (con Lutirano) e del Tramazzo (con Modigliana e Tredozio); l'alta valle del Montone (con Portico di Romagna, Rocca San Casciano, Dovadola).

Dal 31 agosto 1976 le diocesi diocesi di Faenza e di Modigliana sono state unite in persona episcopi. Il 30 settembre 1986 l'unione è divenuta piena e la diocesi ha assunto il nome di diocesi di Faenza-Modigliana. Una piccola parte del territorio della diocesi di Modigliana è stata ceduta alla diocesi di Forlì-Bertinoro. Anche il clero venne distribuito nelle due stesse diocesi: in genere, i presbiteri si legarono alla diocesi in cui venne a cadere la parrocchia presso cui svolgevano il loro servizio.

Cronotassi dei vescovi

Vescovi di Faenza

Vescovi di Modigliana

Vescovi di Faenza-Modigliana

Personalità legate alla diocesi

Santi

Beati

Cause di canonizzazione ancora in corso

Altri

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2010 su una popolazione di 138.077 persone contava 129.700 battezzati, corrispondenti al 93,8% del totale.

Nelle statistiche seguenti i dati relativi alla diocesi di Faenza e quelli relativi alla diocesi di Modigliana non possono essere sommati e confrontati con i dati relativi alla diocesi di Faenza-Modigliana; nell'operazione di accorpamento, infatti, una parte del territorio, delle parrocchie e dei sacerdoti dalla diocesi di Modigliana sono confluiti nella diocesi di Forlì-Bertinoro.

Fonti


Bibliografia
  • Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. II, Venezia 1844, pp. 241-306
  • Bellezza fede e cultura, Itinerari nella diocesi Faenza-Modigliana, a cura dell'Ufficio diocesano per l'arte sacra e i beni culturali, Tipografia faentina, Faenza, senza data.
  • Guida della diocesi di Faenza-Modigliana 2006, Tipografia faentina, Faenza, 2006.
  • Guida della diocesi di Faenza-Modigliana 2008, Tipografia faentina, Faenza, 2008.
  • Il Duomo di Faenza, Tipografia faentina, Faenza, senza data.
  • La Madonna delle Grazie di Faenza, Notizie storiche, a cura della Arciconfraternita della Beata Vergine delle Grazie, Tipografia faentina, Faenza, 2000.
  • Alteo Dolcini, I sacri fuochi di Forlì e Faenza, Tipografia Faentina, Faenza 1997.
  • Uffici propri della diocesi di Faenza, Grafiche del Messaggero di S. Antonio, Padova, 1975
  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii ævi: sive, Summorum Pontificum, S[anctæ] R[omanæ] E[cclesiæ] Cardinalium, Ecclesiarum Antistitum Series. E Documentis Tabularii Præsertim Vaticani Collecta, Digesta, Edita, cap. Ab anno 1431 usque ad annum 1503 perducta, [vol. II], Patavii : Il Messaggero di s. Antonio, 1901, 1968
Voci correlate
Collegamenti esterni